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George Orwell (Author), Jean-Christophe Derrien (Author), Rémi Torregrossa (Illustrator)
May 2022
ISBN-10 : 2302080351 ISBN-13 : 978-2302080355
Italian
122
otro
Uscito per Star Comics nel 2022, l’adattamento del classico orwelliano “1984” prova come alcuni testi siano in grado di continuare a parlarci anche a distanza di anni dalla loro comparsa. D’altronde, di questi tempi, l’attualità dell’opera di Orwell risulta talmente innegabile che non può che rappresentare una buona notizia questa ulteriore e curatissima rielaborazione del romanzo dello scrittore britannico a firma dello sceneggiatore Jean-Christophe Derrien, con disegni di Rémi Torregrossa.
Uscito nel 1949, nei poco più di settant’anni che ci separano dalla sua prima pubblicazione, “1984” è stato ripreso e rimaneggiato nel campo di un gran numero di discipline e linguaggi espressivi: oltre ad essersi affermato come testo esemplare nell’ambito della narrativa distopica, la sua trama è stata ritradotta e assimilata anche dal cinema, dalla pubblicità, dai giochi di ruolo, dai videogiochi, e, ovviamente, dal fumetto.
Per quanto riguarda quest’ultima trasposizione al formato della graphic-novel, salta all’occhio la grande capacità di sintesi di cui hanno dato prova i due autori del volume. Non era un’impresa facile, in effetti, tradurre in vignette la complessità di una vicenda intessuta di segnali sottili, indagini psicologiche minuziose e insistenti distorsioni della realtà. La componente analitica dei testi orwelliani, nei quali la denuncia allegorica è sviluppata con uno stile letterario che molto condivide con il genere giornalistico e saggistico, viene qui ricostruita con maestria, attraverso una struttura narrativa estremamente bilanciata, in grado di mantenere un perfetto equilibrio tra testi ed immagini. I dialoghi e le didascalie riescono, difatti, a restituire l’essenza della storia concentrandosi principalmente sugli aspetti umani e psicologici della vicenda, i quali possono più facilmente trovare un sostegno espressivo nel disegno. Il pensiero politico e ideologico che soggiace alla trama, invece, appare in maniera meno esplicita e, sebbene non sia relegato a un piano secondario, la sua estensione è stata giustamente ridimensionata per poter meglio adattarlo al nuovo formato.
Particolarmente convincente risulta, inoltre, l’utilizzo del colore. Scegliendo di servirsi di una monotona scala di grigi, ideale per trasmettere il senso di oppressione e piattezza proprie dei regimi totalitari, gli autori fanno tuttavia ricorso di tanto in tanto al colore, creando così improvvise rotture, sprazzi di vitalità ribelle che, per alcuni instanti, sembrano riuscire a sovvertire l’ordine imposto dall’occhio vigile del Grande Fratello. Infatti, nonostante nell’universo soffocante descritto da Orwell la propaganda onnipresente del Partito e il controllo ossessivo delle pattuglie di psicopolizia neutralizzino qualsiasi traccia di individualità e di pensiero autonomo, nell’animo di Winston, il protagonista del romanzo, arrivano miracolosamente ad insinuarsi insidiosi scrupoli, dai quali presto sorgeranno le prime domande critiche rispetto il proprio lavoro all’interno del cosiddetto Ministero della Verità e la propria esistenza nel sistema di potere del Partito. L’espressività incisiva dei disegni riesce a riportare perfettamente i dubbi, i moti d’affetto, i sospetti celati dei personaggi. Grazie a un’abile alternanza di inquadrature e prospettive, scandita da un ritmo agile e quasi cinematografico, il libro sa rendere il livello psicologico dell’opera con estrema discrezione e senza sentimentalismi, i quali, peraltro, sarebbero stati totalmente fuori luogo nel mondo distopico descritto nel romanzo. E, dopotutto, è proprio la sottigliezza misurata ed eloquente che caratterizza il volume il vero punto di forza di questo rifacimento di “1984”, che fa sì che valga la pena di rileggere, ancora una volta, questo classico oggi forse più che mai profetico.