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Marjane Satrapi (Author)
August 2009
ISBN-10 : 882004787X ISBN-13 : 978-8820047870
Italian
None
color
Pollo alle Prugne, apparso per la prima volta in Francia nel 2004 e pubblicato in Italia l’anno successivo da Sperling & Kupfer, è un piccolo volume che, in poco più di ottanta pagine, riesce a indagare l’animo umano con una schiettezza spiazzante, dando prova, ancora una volta, della trasparente leggerezza con la quale Marjane Satrapi sa abbordare tematiche intime e complesse senza creare inutili drammi.
La narrazione si apre con un incontro casuale per le strade della Teheran del 1958. Il protagonista, Ali Nassen, incrocia una donna con un bambino, la saluta, le chiede se non si ricorda di lui, ma la donna pare non riconoscerlo e si allontana in fretta. Successivamente, si scopre che Ali Nassen è un musicista in preda a una profonda crisi esistenziale, iniziata a causa di una lite coniugale durante la quale la moglie gli ha rotto il suo prezioso tar (strumento persiano a sei corde). Dopo svariati tentativi falliti di procurarsi un nuovo strumento, l’uomo si rassegna all’idea che mai più troverà piacere nella musica e, dunque, neanche nella vita. Ali Nassen decide così di lasciarsi morire, e il resto della vicenda consisterà nel racconto degli otto giorni che lo separano dalla morte.
Senza nessuna retorica, l’autrice inizia ad addentrarsi nell’intimità di un individuo che volontariamente sceglie di allontanarsi da questo mondo. Vediamo come il personaggio si chiude nella propria stanza, si mette a letto e, con determinazione, dà il via al suo progressivo distacco dall’esistenza. Giorno dopo giorno lo visitano persone reali e figure della memoria che lo obbligano a ripercorrere il proprio vissuto facendo riemergere una lunga serie di rinunce, rimpianti e rancori. Veniamo a sapere che Ali Nassen è sposato con una donna che non ama, e che questo matrimonio infelice è da sempre fonte di frustrazione per entrambi i coniugi. La moglie, innamorata ma non amata, è nevrotica e irascibile, e pare portarsi sulle spalle il peso della depressione del marito. Da parte sua, il protagonista avrebbe desiderato sposare un’altra donna, il cui padre, però, proibì le nozze considerando la professione di musicista troppo umile per garantire un futuro alla propria figlia. Nel dolore che gli provoca l’impossibilità di vivere insieme alla donna amata, Ali trova l’ispirazione che gli permette di suonare il suo tar. Una ispirazione che, tuttavia, viene meno da dopo l’incontro fortuito che apre il racconto. Scopriamo, infatti, che la misteriosa signora incontrata per strada all’inizio del libro è proprio quella stessa ragazza che il protagonista non poté sposare, la quale, fingendo di non riconoscere il suo vecchio amante, spegne in lui l’ispirazione artistica e lo slancio vitale. Non è pertanto colpa della moglie che gli ha rotto il tar se Ali Nassen ha deciso di morire, dato che la sposa abbruttita con cui il personaggio ha condiviso la sua esistenza incarna l’effetto, e non la causa, di una pena d’amore rimasta nascosta per anni.
Pollo alle Prugne non è quindi soltanto una storia d’amore, ma una storia che a partire dalla sofferenza d’amore ne sa narrare gli effetti in senso lato e al di là dei cliché. L’ispirazione artistica che il protagonista trova nella propria sofferenza, infatti, non ha un valore esclusivamente negativo ma, al contrario, è ciò che gli permette di mantenere vivo il proprio desiderio di vivere. Marjane Satrapi sa parlare di questioni delicatissime e complesse con una semplicità ammirevole. Un argomento che potrebbe dare il via a un racconto contorto e allusivo viene qui interpretato in termini tanto chiari e diretti da conferire alla storia un valore simbolico, universale. Inoltre, come in tutti i suoi altri libri, l’autrice è capace di collocare la vicenda all’interno di una dimensione storica e sociale che, seppure restando in sottofondo, ci parla di un paese che ancora oggi spesso immaginiamo in maniera folcloristica e stereotipata. L’Iran delle opere di Satrapi è, invece, contraddittorio e sfaccettato. In esso si mescolano costanti riferimenti alla rivoluzione islamica, alla poesia antica, alla religione e alla mistica, ma anche all’influenze del mondo occidentale.
Il talento di Marjane Satrapi sta nella sua misura. La sua espressività è moderata e al tempo stesso incisiva, e le permette di parlare apertamente di qualunque tema, senza spettacolarizzare l’esotismo, senza far mostra di virtuosismi tecnici, né esasperare i sentimenti. Con la sua leggerezza, senza pretendere di sbalordire nessuno, la fumettista iraniana continua ad affascinare i suoi lettori.