This content is visible to registered users. Please log in or register to access this content.
Gabrielle Vincent (Author)
June 2022
ISBN-10 : 8836245587 ISBN-13 : 978-8836245581
Italian
64
bianco&nero
Il destino di un cane abbandonato sulla strada delle vacanze.
Il lungo peregrinare, la solitudine, i pericoli…
Infine l’incontro inatteso con un bambino e, forse, la speranza di una nuova vita.
Una storia emozionante raccontata con la sola forza delle immagini.
Definire “Un giorno, un cane” un libro illustrato sarebbe riduttivo. Infatti, per quanto poco appariscente e pretenziosa, questa pubblicazione è una piccola opera d’arte. Realizzato da Gabrielle Vincent, senza dubbio una delle migliori illustratrici del secondo Novecento, il libro è stato pubblicato in Italia nel 2011 da Gallucci Editore, che, dimostrando una buona sensibilità editoriale, ha incluso nel proprio catalogo questo semplice capolavoro, decidendo così di destinarlo in primo luogo al pubblico dei più giovani.
Effettivamente, si tratta di una lettura accessibile a chiunque, anche a chi ancora non ha imparato a leggere. Il racconto prende forma esclusivamente attraverso le immagini, non una parola appare nella narrazione. Dopotutto, la forza comunicativa dei disegni di Gabrielle Vincent è tale da rendere superflua qualsiasi dialogo o didascalia. Ogni tavola è dotata di una sorprendente carica emotiva e grazia grafica, espresse però con un’enorme discrezione. Niente risulta eccessivo o volutamente accattivante. L’autrice ci accompagna con i propri disegni lungo una storia che sembra fatta per essere raccontata e poi, magari, anche dimenticata. Una storia come tante, unica e comune al tempo stesso.
La narrazione ha inizio con cane qualunque, abbandonato su una strada qualunque. La macchina dei suoi ex-padroni si allontana velocemente. La prospettiva dei disegni sembra riprodurre il punto di vista del cane stesso, gli spazi ci appaiono più grandi, la visione sembra non elevarsi di oltre una cinquantina di centimetri dal suolo. Questo ci porta ad immedesimarci immediatamente con il protagonista a quattro zampe dell’avventura. Con lui partiamo all’inseguimento dell’auto, che però ci semina in fretta. Sentiamo la sua solitudine, e al tempo stesso la sua curiosità per l’ambiente nuovo e pieno di stimoli nel quale all’improvviso si ritrova. Lo vediamo gironzolare, annusare chissà che traccia, drizzare le orecchie. Attraversa la strada con noncuranza e provoca un incidente: due macchine si scontrano, frastuono, fumo nero, paura. Spaventato prima, indifferente poi, il cane torna sui suoi passi, si allontana dal traffico, cammina finché non si ritrova da solo in uno spazio aperto e vuoto. In lontananza, si scorgono due piccole figure umane, avvolte nella nebbia. La sensazione di solitudine si fa ancora più forte, diventa quasi intollerabile, al punto che il nostro protagonista sceglie di tornare tra la gente, nel calore delle strade. Ma neanche qui smetterà di sentirsi solo. Entra in un cortile, lo scacciano, torna in strada, continua a girovagare con la sua aria tra il malinconico e lo spensierato. Poi, quasi come se niente fosse, la storia trova il suo lieto fine nello sguardo triste di un bambino, uno sguardo vero e diretto. Il cane gli si avvicina affettuoso, gli fa le feste e, di colpo, la solitudine del cane e la tristezza del bambino si dissolvono.
Niente di più, niente di meno. Questa semplicità è la cifra delle opere di Grabrielle Vincent. Una semplicità che, tuttavia, è sostenuta da una grandissima maestria grafica. È evidente che, per quanto spontanei, i disegni dell’autrice sono frutto di un’osservazione lenta, di una minuziosa attenzione naturalistica, di una ricerca tecnica lunga e paziente. Nonostante il loro carattere sintetico, infatti, le sue tavole non scadono mai nella schematizzazione. Il cane che pagina dopo pagina, seguiamo nei suoi vagabondaggi non è per nulla stereotipato, è un cane autentico, convincente, probabilmente frutto di anni di disegno dal vero e di un appassionato amore per il genere canino. Quindi, destrezza e passione, in egual misura, sono i segreti della poetica arte di Gabrielle Vincent. Tutto qui, e non è poco.